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…La lubrificazione di un organo di trasmissione è importante quasi quanto la sua corretta costruzione…

Chiaramente ogni informazione sulla lubrificazione non dovrebbe essere slegata dall’applicazione e dalle reali condizioni di funzionamento; pertanto, di seguito ci limitiamo alle informazioni più generali sulla base dell’esperienza maturata. Per applicazioni speciali, piuttosto che in caso di dubbi consultare Carini Industria.

NOTA: per il corretto funzionamento dei rinvii è necessario verificare periodicamente l’assenza di perdite.

A carattere generale la lubrificazione dell’ingranamento può essere realizzata:

• per sbattimento;
• forzata;

La lubrificazione per sbattimento non impone altro che il corretto livello di riempimento, piuttosto che il corretto fluido lubrificante (e tra questi annoveriamo anche i grassi) in funzione dell’applicazione (tipo di installazione, velocità, …), ed in funzione del tipo di rinvio utilizzato.

La lubrificazione forzata invece impone un circuito idraulico dedicato, che permetta il continuo scambio di fluido lubrificante nella scatola del rinvio. In genere questo tipo di lubrificazione è associata ad applicazioni gravose in termini di velocità. Lo scopo della lubrificazione forzata è permettere una lubrificazione anche laddove le forze centrifughe interne in gioco sono in contrasto con l’adesione del lubrificante: pertanto con la lubrificazione forzata si deve generare una lieve pressione in carcassa (max 4-5 bar).

La lubrificazione forzata può anche, in talune situazioni, asservire ad uno scambio termico, ma in genere è sempre preferibile realizzare un vero e proprio sistema di raffreddamento.

Per entrambi i tipi di lubrificazione può essere necessario l’utilizzo del tappo di sfiato, che permetta di evitare un aumento eccessivo di pressione interna, piuttosto che la formazione interna eccessiva di schiuma.

A carattere generale, ma non esaustiva, i fattori che incidono sul tipo di lubrificazione e di lubrificante sono:

• tipo di applicazione;
• posizione di montaggio del rinvio;
• funzionamento (ore giornaliere, piuttosto che presenza di urti);
• avviamenti (numero e frequenza);
• temperatura ambiente ed areazione della scatola del rinvio;
• velocità di funzionamento;
• grandezza del rinvio e rapporto di riduzione;
• temperatura stimata del rinvio;

A tale scopo rimandiamo al capitolo sulla lubrificazione presente sul ns catalogo per informazioni più approfondite quali dimensioni, capienze, diagrammi di funzionamento, oppure seguire questo link.